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“Diverse sono le ragioni che mi hanno spinto ad abbracciare questo progetto.
La prima è certamente il fatto che Pietro Garinei, amante della danza e del balletto, più volte mi aveva palesato il suo desiderio di realizzare una trasposizione coreografica di Rugantino.
La seconda, è il particolare affetto che mi lega a questo spettacolo, per il quale ho curato la parte coreografica di tutte le edizioni teatrali, ad esclusione della prima, nonché la regia delle risprese televisive e credo quindi di poter conoscere ed interpretare lo spirito che ha ispirato i due autori. La terza, ma non ultima, è la possibilità di ritrovarmi a lavorare con Maria Teresa e Renato. Oggi sono lieto di |
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passare loro il testimone affidandogli la creazione delle coreografie di un lavoro così impegnativo ed importante.
L’impresa tuttavia non è facile, poiché si tratta di un capolavoro che rappresenta un’icona nel panorama teatrale italiano contemporaneo, l’emblema della commedia musicale italiana; ma abbiamo pensato a questo pregetto nel rispetto e nell’amore verso gli autori, cercando di mantenerne l’essenza, adattandolo tuttavia alle necessità di un’opera che non si esprime più con la parola, ma attraverso il corpo e la danza, una dance opera.
…tutto comincia durante un carnevale romano…” - Gino Landi |